Articolo Riciclo Realizzazioni
La fitodepurazione, come smaltire naturalmente le acque reflue freccesabato 12 ottobre 2013      


Abitate in campagna, in una zona isolata non ancora raggiunta dalle fognature pubbliche? Comunemente per eliminare le acque reflue si ricorre alla realizzazione di una fossa biologica in cui far confluire tutti gli scarichi dell’abitazione e che, una volta colma, un’azienda di depurazione delle acque provvederà a smaltire (tramite apposita autocisterna) dietro pagamento di un ‘salato’ conto. Se volete risparmiare, potete avvalervi di un sistema di depurazione naturale delle acque mediante la creazione di un’area umida artificiale da realizzare a valle del ‘pozzo nero’: stiamo parlando della fitodepurazione.

La depurazione naturale delle acque non è altro che un processo biologico svolto dai microrganismi e dalla vegetazione. Un impianto di fitodepurazione consiste in pratica in un vascone in cemento debitamente impermeabilizzato sulle quattro sponde e sul fondo, riempito quasi interamente di ghiaia o altro materiale inerte per favorirne la filtrazione meccanica; vasca in cui vanno poi messe a dimora delle piante idonee (in genere canne palustri) alla degradazione biologica del materiale refluo presente nelle cosidette acque ‘nere’; il tutto, infine, viene ricoperto dall’acqua.

Nel lato del vascone più vicino alla fossa biologica, in alto, va realizzata la tubazione di ingresso all’impianto ovviamente collegata al ‘pozzo nero’; mentre dalla parte opposta, in basso, va posto il tubo di scarico da cui fuoriesce l’acqua depurata. Una volta privato delle impurità, il liquido potrà essere smaltito direttamente nel terreno o in un fosso nelle adiacenze; ma sarebbe uno spreco, in quanto l’acqua può benissimo essere recuperata ed utilizzata per l’irrigazione di orti e giardini, e riusata per gli sciacquoni dei gabinetti; da non sottovalutare, quindi, il notevole risparmio sui consumi di acqua, con benefici per l’ambiente e… per il portafoglio.

E’ bene inoltre sottolineare che tale impianto – al contrario di quanto si potrebbe essere indotti a pensare - non comporta la formazione di cattivi odori né la presenza di insetti molesti, in quanto il refluo maleodorante scorre sotto la superficie dell’acqua nel substrato ghiaioso. Fondamentale anche il fatto che l’impianto di fitodepurzione garantisce una capacità depurativa per tutto l’anno, compreso il periodo invernale, in quanto le piante sebbene in riposo vegetativo mantengono in atto i processi di scambio con i microrganismi grazie all’opera dell’apparato radicale.

Le piante, ovviamente, oltre a svolgere la loro funzione depurativa, posseggono anche l’indubbia capacità di ‘arredare’ gli spazi all’aperto, annullando l’impatto ambientale della struttura di depurazione. Fattore infine non trascurabile in questi tempi di crisi, sono i costi abbastanza contenuti per la realizzazione e la gestione dell’impianto di fitodepurazione. ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Marcello  Gelfusa - vedi tutti gli articoli di Marcello  Gelfusa



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La depurazione naturale delle acque non è altro che un processo biologico svolto dai microrganismi e dalla vegetazione. Un impianto di fitodepurazione consiste in pratica in un vascone in cemento debitamente impermeabilizzato sulle quattro sponde e sul fondo, riempito quasi interamente di ghiaia o altro materiale inerte per favorirne la filtrazione meccanica; vasca in cui vanno poi messe a dimora delle piante idonee (in genere canne palustri) alla degradazione biologica del materiale refluo presente nelle cosidette acque ‘nere’; il tutto, infine, viene ricoperto dall’acqua.

Nel lato del vascone più vicino alla fossa biologica, in alto, va realizzata la tubazione di ingresso all’impianto ovviamente collegata al ‘pozzo nero’; mentre dalla parte opposta, in basso, va posto il tubo di scarico da cui fuoriesce l’acqua depurata. Una volta privato delle impurità, il liquido potrà essere smaltito direttamente nel terreno o in un fosso nelle adiacenze; ma sarebbe uno spreco, in quanto l’acqua può benissimo essere recuperata ed utilizzata per l’irrigazione di orti e giardini, e riusata per gli sciacquoni dei gabinetti; da non sottovalutare, quindi, il notevole risparmio sui consumi di acqua, con benefici per l’ambiente e… per il portafoglio.

E’ bene inoltre sottolineare che tale impianto – al contrario di quanto si potrebbe essere indotti a pensare - non comporta la formazione di cattivi odori né la presenza di insetti molesti, in quanto il refluo maleodorante scorre sotto la superficie dell’acqua nel substrato ghiaioso. Fondamentale anche il fatto che l’impianto di fitodepurzione garantisce una capacità depurativa per tutto l’anno, compreso il periodo invernale, in quanto le piante sebbene in riposo vegetativo mantengono in atto i processi di scambio con i microrganismi grazie all’opera dell’apparato radicale.

Le piante, ovviamente, oltre a svolgere la loro funzione depurativa, posseggono anche l’indubbia capacità di ‘arredare’ gli spazi all’aperto, annullando l’impatto ambientale della struttura di depurazione. Fattore infine non trascurabile in questi tempi di crisi, sono i costi abbastanza contenuti per la realizzazione e la gestione dell’impianto di fitodepurazione. ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

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